Juve da sogno: il ribaltone è solo nella mentalità

Parliamo di calcio? È una meravigliosa novità per la Juventus, che, alla fine dello scorso campionato, avevamo lasciato impantanata nel fango delle questioni giudiziarie e nella noia di un gioco faticoso e lento.

Oggi non è più necessario fare i conti con le penalizzazioni o perdersi nei labirinti legulei, perché i tifosi hanno ritrovato una squadra brillante, che attacca, cerca il gol senza speculare, corre e occupa la metà campo avversaria più della sua, subendo pochissimo gli avversari.

Juve, è cambiata la mentalità

È la fine di un incubo o, se preferite, un sogno estivo per la gente bianconera, che ha ancora paura di svegliarsi, ma inizia a collezionare troppi indizi. Dopo un precampionato in quella direzione, la prima gara ufficiale della Juventus conferma il cambio di mentalità e atteggiamento, diventato aggressivo e propositivo. Il risultato è un 3-0 perfino stretto e l’impressione che potrebbe essere una stagione quanto meno divertente. Curioso, o forse no, che una rivoluzione così profonda e un ribaltone così visibile arrivino dopo aver cambiato poco o nulla nella rosa.

Chiesa, Vlahovic e Rabiot: la Juventus parte col tris, Udinese ko

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Magnanelli e il cambiamento nello staff

Tolti Weah e Cambiaso (che per quanto positivi e brillanti non sono ancora dei fenomeni), è la stessa Juventus dell’anno scorso, sembra una squadra completamente diversa. Il cambiamento più concreto, in realtà, è avvenuto nello staff di Massimiliano Allegri che si è preso Francesco Magnanelli, l’uomo che ha riverniciato con l’intensità la fase offensiva della Juventus. In fondo è una lezione o, meglio, più lezioni in una.

Juventus, il primo gol della stagione è di Chiesa

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